Ciao Ragazzi!
This week we do something different. We don’t talk about an Italian icon.
We talk about our story, we as learners of a foreign language.
In today’s world, there’s no limit to our tastes and we can choose whatever we want, even when learning a new language.
But is it always positive?
Let’s find it out!
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Ciao ragazzi
E bentornati su Italian stories with Davide
Il podcast che vi parla in italiano di storie, lingua e cultura
Prima di iniziare, per chi mi segue, vi dico grazie. Stiamo diventando tanti ed è grazie a voi se questo podcast continua. Per gli ascoltatori nuovi, invece, vi ricordo di seguirmi su tutte le piattaforme (Spotify, Apple, Google podcast, Youtube) per non perdere gli aggiornamenti.
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Ora possiamo iniziare…
Recentemente ho letto un libro intitolato The paradox of choice di Barry Schwartz, uno psicologo americano. Bellissimo e consigliatissimo. Da questa lettura ho iniziato a riflettere, a pensare a come questo problema è valido anche quando impariamo una lingua straniera.
Il mondo è molto diverso da 70 anni fa. Prima degli anni 50 in Italia e nel mondo occidentale c’era poca varietà, poche cose da scegliere. C’era solo un tipo di jeans, un solo tipo di farina, poche possibilità di fare lavori diversi. Oggi siamo in un era di tantissima libertà, tantissimi prodotti, lavori, servizi. Anche per imparare una lingua straniera, ma può essere un grande problema. Un paradosso di avere moltà libertà per scegliere, che è positivo, ma che crea un risultato negativo per la nostra psiche, la nostra salute mentale.
Allora vediamo che cos’è il paradosso della scelta, come crea problemi in generale e per imparare una lingua, e, ovviamente, come superare questo ostacolo.
Sigla e diamoci da fare
Questa puntata sarà un po’ diversa dalle altre. Parleremo di un argomento diverso e abbastanza importante per chi sta imparando l’italiano o altre lingue straniere. Oggi non parliamo della storia di un personaggio iconico italiano. Oggi parliamo della NOSTRA storia. Di come noi impariamo; perchè, secondo me, anche queste storie sono fondamentali, ordinarie, ma fondamentali.
E poi avete capito che questo podcast è un po’ eclettico, ma anche un po’ anarchico.
Prima di tutto, dividiamo questa puntata in tre parti: prima voglio spiegarvi qual è il problema, poi perché questo paradosso è un problema e, per finire, come superare, to overcome, questo problema.
Iniziamo con una storia.
Nel libro, lo psicologo Schwartz racconta di quando è andato a comprare un nuovo paio di jeans in un negozio. Non era un amante delle mode, in altre parole, non era molto interessato ai trend, a come vestirsi alla moda. Per Schwartz un paio di jeans è uguale ad un altro. Non ci sono differenze. In italiano usiamo l’espressione uno vale l’altro, literally one is as good as the other, that’s all the same. Ma per la commessa del negozio di jeans uno non valeva l’altro. E allora tira fuori, mostra, al povero Schwartz almeno dieci tipi di jeans diversi. Non lui sa cosa fare, lui voleva solo un paio di blu jeans…
Se andate al supermercato, vi capiterà sicuramente qualcosa di molto simile. Per esempio, in Italia, in un normale supermercato vendono almeno dieci marche, brand, di acqua in bottiglia. Tutti diversi come brand, con loghi e slogan diversi, ma sempre acqua. Quale scegliere? Qui in Olanda per esempio ci sono decine di tipi diversi di crackers e decine di burro di noccioline, peanut butter, pindakaas in olandese, diversi. Quale burro di noccioline devo scegliere?
La stessa cosa succede con le lingue. Quando ero un bambino negli anni 90, sono molto vecchio, mi ricordo che mio padre comprava un corso di inglese con il giornale. Erano corsi semplici con un dialogo, liste di parole da ripetere ed esercizi di grammatica.
Ovviamente, questi corsi non erano molto pratici ed i metodi utilizzati non erano efficaci per imparare VERAMENTE una lingua. Ma questo posso dirlo adesso, dopo che ho studiato per dieci anni linguistica applicata e come si imparano le lingue.
Ma torniamo a noi. Parlavamo di corsi di lingue. 25 anni fa c’erano pochi corsi e libri per imparare lingue straniere, soprattutto per l’inglese. Esistevano poi anche altri corsi per spagnolo, francese e tedesco, ma erano veramente pochi.
Oggi esistono centinaia di libri, corsi online, canali youtube e Instagram da seguire. Ci sono centinaia di app con le lingue di tutto il mondo. Ogni youtuber o instagramer dice che il suo metodo è il migliore, semplicemente perchè ha forse funzionato con lui, non per studi statistici reali. Molti metodi sono uguali, molti sono diversi. Molti dicono che imparare le lingue a scuola non funziona, anche se i problemi dipendono dal singolo professore o da quanta voglia di studiare ha lo studente. Ecco. Ci sono troppe risorse oggi per imparare una lingua, anche per imparare l’italiano. Prima abbiamo parlato dei corsi di inglese e di come non funzionassero nel passato. Beh, oggi sappiamo meglio l’inglese in generale, ma per l’esposizione ai media e ai film in inglese, non per avere più corsi a disposizione tra cui scegliere.
Ma non solo. In questo momento io sto studiando l’olandese. Una lingua con una grammatica facilissima ed una pronuncia difficilissima.
Avete capito qualcosa?
Anche qui c’erano moltissimi corsi, app, canali. Provare a seguire tutto era assurdo. Ma allora
Quale scegliere? Perché è un problema?
Veniamo alla seconda parte…
Avere troppa scelta è un problema. Voi penserete: “Ma molta scelta non significa avere più libertà di decidere?”. Sì e no. Per prima cosa, secondo Schwartz, avere troppo cose da scegliere può creare paralisi. Se abbiamo molte scelte, noi vogliamo il meglio, il migliore corso, il migliore insegnante di lingua, il migliore canale o podcast. Ma molti corsi, insegnanti e canali hanno vantaggi e svantaggi diversi. È difficile scegliere il migliore di tutti. Così possiamo bloccarci. Pensiamo così che sceglieremo in futuro quale corso, podcast, canale film, in lingua straniera o in italiano, seguire. Ma forse non lo faremo mai. Non sceglieremo mai in futuro. E non impareremo mai una lingua.
Un altro problema è il risultato. Dopo che abbiamo scelto un corso o un insegnante, deve essere perfetto. Se non è perfetto, rimpiangiamo, we regret, la nostra scelta. Pensiamo che forse gli altri corsi, canali, film o insegnanti sarebbero stati migliori. Abbiamo perso un’opportunità, una possibilità. Allora proviamo con un altro materiale o un altro insegnante, ma il problema rimane. Il problema è che le nostre aspettative sono troppo alte. Pensiamo che con un corso impareremo a parlare in una lingua straniera in un mese, con un canale instagram impareremo e sapremo usare tutta la grammatica e tutti i modi di dire in una settimana. Quando scopriamo che non funziona in questo modo, che non possiamo perché non è possibile per la memoria umana imparare così in fretta, allora pensiamo che altri metodi, altri canali e altri insegnanti sarebbero stati migliori.
Addirittura, dopo molti corsi falliti, dopo molte volte che cambiamo la nostra scelta, pensiamo che il problema siamo noi. Pensiamo di non essere bravi con le lingue. Altre volte ancora, cambiamo lingue: facciamo un po’ di italiano, poi spagnolo, poi cinese, giapponese. Le proviamo tutte ma non andiamo mai avanti, perchè le nostre aspettative sono troppo alte. Pensiamo di imparare una lingua senza fatica, velocemente, soprattutto quando ci parlano del metodo migliore, del corso migliore, dell’insegnante migliore.
Vi faccio un esempio personale. In passato, ho provato a usare tanti metodi, tanti materiali allo stesso tempo per imparare le lingue, soprattutto con il russo, ma i risultati sono stati molto negativi. Mi ricordo che usavo un libro per la grammatica, due o tre app sul cellulare, un libro di storie facili e seguivo un podcast e due canali youtube. Ovviamente, non riuscivo a fare tutto. Quindi ero scontento perchè le mie aspettative erano troppo alte. Era impossibile. Infatti anche il mio entusiasmo, la mia voglia di imparare il russo era calata, si era abbassata.
Arriviamo al terzo punto…
Come si può superare questo problema, il paradosso della scelta?
Con i limiti. Dobbiamo darci dei limiti, creare dei limiti.
Secondo Schwartz, possiamo scegliere ed è importante scegliere. Ma dobbiamo limitare. Dobbiamo scegliere poche volte, quando ci sono decisioni importanti. Quando scegliamo, dobbiamo ricordare che ogni scelta è potenzialmente un errore, è naturale. Non esiste la scelta senza errore. Dobbiamo scegliere allora il prodotto che è buono a sufficienza, quanto basta, the good enough, e decidere dall’inizio che non lo cambieremo, perchè così ci impegneremo, we will commit.
Oggi molti parlano, soprattutto in America, di minimalismo. Vi propongo un minimalismo linguistico. Limitiamo le lingue che studiamo, limitiamo il tempo che dedichiamo e limitiamo i materiali che usiamo. Se abbiamo molta scelta, dobbiamo pensare che un metodo migliore non esista. È solo marketing. Esistono approcci buoni, ma i metodi sono solo personali. Ma parleremo di questo in un altro episodio. Promesso.
Scegliamo le cose che funzionano, potrebbero funzionare per i nostri interessi. O secondo quello che dicono gli esperti o la maggior parte delle persone. Non le opinioni personali di un influencer o un blogger. Pensiamo che imparare una lingua è un percorso personale: è normale sbagliare. È parte del percorso. I corsi, libri o film, tandem, insegnanti non saranno mai i migliori. Non dobbiamo cercare il migliore di tutti, ma quello che è buono a sufficienza, quanto basta, the good enough. Ogni scelta sarà buona, se pensiamo che sbagliare è normale e ogni scelta può dare un errore. È normale.
Usare una sola app, un solo corso, un solo insegnante è fantastico, perchè avremo meno stress. Non saremo dei perfezionisti, ma useremo il tempo per la scelta per imparare una lingua davvero. Inoltre le nostre aspettative saranno più graduali, più basse all’inizio del corso, ma più costanti nel tempo. Come abbiamo visto, se le nostre aspettative sono troppo alte, dopo un piccolo problema, il nostro entusiasmo, la nostra voglia, calerà, diminuirà. Ma se abbiamo una sola app o corso, il nostro entusiasmo rimarrà graduale, quindi dedicheremo lo stesso tempo a studiare e imparare l’italiano o una lingua straniera. La verità è che per imparare una lingua a livello intermedio-alto ci vuole tempo, it takes time, e ci vuole passione e lavoro. Ma se abbiamo troppa scelta, non useremo mai quel tempo per concentrarci, focalizzarci, veramente, sul serio.
Un’altro aspetto che è molto importante per me è godersi il viaggio, enjoy the journey. Quando il corso, l’app, l’insegnante è buono quanto basta, siamo sereni, tranquilli e soddisfatti. In altre parole, siamo contenti del nostro viaggio linguistico. E siamo contenti ora, quando stiamo viaggiando, non nel futuro lontano, quando potremo parlare in italiano di astrofisica o di altre cose avanzatissime. E questo è essenziale per imparare. Non solo per imparare una lingua.
Per esempio, per tornare al mio olandese…
In questo momento, ho finito il corso base di Michel Thomas, e ho iniziato da poco Assimil. A volte ascolto video brevi di notizie e leggo i fumetti, the comics, di Paperino, Donald Duck, tutto in olandese. Provo a ripetere o a riscrivere le storie con altre parole in olandese. Quando finirò il corso di Assimil, cercherò un tandem. Una cosa alla volta. Senza stress. Mi sto godendo il viaggio.
E voi ragazzi? Vi state godendo il viaggio o siete frustrati del vostro italiano o delle altre lingue straniere che state imparando? Mandatemi un messaggio sulla mia pagina Instagram o lasciatemi un commento.
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Per questa puntata e tutto, ma ricordate che
Non è la cultura che fa le persone
Ma le persone che fanno la cultura
Quindi, facciamo cultura insieme
Alla prossima settimana, ragazzi
Ciao
Superare: to overcome Uno vale l’altro: that’s all the same Burro di noccioline: peanut butter Rimpiangere: to regret Buono a sufficienza: good enough Impegnarsi in qualcosa: to commit | Ci vuole tempo: it takes time Godersi il viaggio: to enjoy the journey Fumetti: comics Paperino: Donald Duck |
Sources
Barry Schwartz – The Paradox of Choice
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