Ciao Ragazzi!
On this day in 1927, a modern artist was born. His name was Hugo Pratt and is arguably the best Italian cartoonist ever. He wrote the first graphic novel and made it into literature.
By the way, his personal life was maybe more adventurous than his characters.
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Ciao ragazzi
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Il 15 giugno di 94 anni fa nasceva a Rimini il disegnatore di fumetti Hugo Pratt. Probabilmente il più grande fumettista italiano di sempre. Ha creato personaggi memorabili, disegnato avventure incredibili e ha avuto una vita piena di avventura. Allora…
Sigla e diamoci da fare
Me lo immagino lì Hugo Pratt. Sulla sua terrazza di Malamocco, dal lido della sua Venezia, dove si vede tutta la laguna. Si sta fumando una sigaretta e guarda l’orizzonte, il cielo. E lo immagino che guarda il mare e pensa:
Sono l’oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo.
Così inizia “Una ballata del mare salato”, la sua prima graphic novel, la prima italiana, che cambia il mondo e la percezione del fumetto in Italia.
Oggi ogni buona libreria ha una sezione dedicata ai romanzi a fumetti, ma un tempo non era così. Il fumetto, con tutti quei disegni, era per i bambini. Al massimo per i ragazzi. Ma nessun adulto avrebbe letto i fumetti sul serio, come un libro di Shakespeare o di Jack London.
E infatti fino a quel momento della terrazza, Hugo Pratt lavora ancora per la rivista a fumetti “Il giornale dei piccoli”, appunto per piccoli, per bambini. Riprende romanzi classici come “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson ed altri. Riadatta e disegna tutto. Ha talento, ma sembra solo un talento per bambini.
E invece un piccolo imprenditore genovese, Florenzo Ivaldi, si innamora dei suoi disegni. È un’ossessione. Infatti, appena può, raggiunge Hugo nella sua casa di Venezia e gli offre un lavoro: “Crea una rivista e fai quello che vuoi; disegna, chiama altri disegnatori o sceneggiatori. In altre parole, crea! Sei libero!”. Dopo anni di povertà era la sicurezza economica che gli serviva. Ma non solo. Pratt ha a disposizione per la prima volta più di 100 tavole in cui scrivere una storia, “Una ballata del mare salato”. Il tratto, the line, è veloce, ma preciso. Espressionista. Inizia con la matita e poi riempie con grandi macchie nere di pennello.
Inizia a disegnare col suo modo espressionista. Disegna un catamarano nell’Oceano Pacifico con dei pirati a bordo, che trovano alcuni naufraghi, castaways. Tra loro c’è un marinaio, legato ad una zattera, tied to a raft. Ha la barba lunga e la battuta pronta, ready wit, ma riesce anche a stare molto in silenzio. Anche lui è un pirata, sembra. Ma in realtà, è molto di più: si chiama Corto Maltese ed è un avventuriero nato a Malta, da un marinaio inglese ed una gitana, a gipsy, spagnola di Siviglia, un eroe europeo, fuori dai classici schemi dei supereroi americani. Si veste elegantemente, ha i capelli molto mossi, wavy, sotto un cappello da marinaio, un viso segnato dal sole ed uno sguardo profondo e tagliente. Ed il suo orecchino. Ha l’avventura nel sangue e porta il lettore in luoghi remoti e fantastici.
…sono gli occhi. La prima cosa che mi succede è quella di misurarmi con il suo sguardo. E là è come se già mi dicesse: “Che intenzioni hai tu adesso?”
Era un mondo diverso allora. Oggi con un computer possiamo sapere tutto su isole remote dell’Oceano Pacifico in pochi minuti. Ma negli anni 60, tutto questo è nuovo, è una novità seducente. Sembra di tornare a leggere Konrad, Melville, ma in forma di fumetto. Corto Maltese ci porterà in tutti i punti della Terra: dal Pacifico, al Sud America, alla Russia, ad Hong Kong, a Venezia, e così via. Nel suo personaggio Hugo Pratt mescola la realtà storica e quella culturale. Corto Maltese è la nostra voglia di conoscere il mondo, ma senza giudicare, senza pregiudizio. Non difende nessuno. Osserva e si adatta. Non è più per bambini: unisce citazioni del cinema e della letteratura ad atmosfere di avventura ed una trama soffisticata e più letteraria. Infatti i personaggi cambiano psicologicamente e si evolvono nel racconto, dimostrando una ricchezza psicologica molto più difficile da capire rispetto ad un semplice fumetto per ragazzi.
Corto Maltese è la fortuna di Pratt. La graphic novel “Una ballata del mare salato” ha un successo incredibile, soprattutto in Francia, dove decidono di fare un seguito con il personaggio principale: Corto. È la consacrazione di un artista come pochi, che rende giustizia all’arte del fumetto.
Ma la vita di Hugo Pratt è interessante e molto simile al suo Corto. Va per il mondo a cercare nuovi posti e nuove avventure.
Nasce a Rimini, ma cresce a Venezia in una famiglia particolare. Ha origini francesi e spagnole. Suo nonno è disegnatore e militare, ebreo, ma anche fascista della prima ora. Anche suo padre è fascista e militare e proprio per questo fin da giovane Hugo inizia a osservare e disegnare le divise, le uniformi, dei soldati. Lo farà per tutta la vita. Sua madre è appassionata di tarocchi, di cabala e legge le carte. Armi, militari e magia, mistero. Sono gli ingredienti principali che troveremo nei fumetti di Hugo. La nonna di Pratt è invece quella che fa nascere l’amore per il disegno. Lei porta Hugo al cinema e gli compra un album di fogli bianchi. Gli dice: “Disegna quello che vedi”…
Poi inizia a viaggiare. Si trasferisce con il padre in Africa, in Etiopia, dove il Fascismo voleva costruire un impero. Lì gioca con i bambini etiopi e con altri figli di militari italiani ed inizia ad esplorare con gli occhi il mondo.
Poi scoppia la guerra mondiale, the war broke out. Il padre viene catturato e fatto prigioniero. Muore nel 1942 in un campo di prigionia in Africa. L’ultimo regalo del padre a Hugo era stato il libro di avventura di Robert Louis Stevenson “L’isola del tesoro” e gli aveva detto: “Ugo, viaggia e scopri la tua isola del tesoro!”.
Ugo torna in Italia. Non ha ancora 20 anni e con alcuni amici di Venezia decidono di creare un giornale a fumetti. Hugo disegna le storie, gli altri le scrivono. Si chiama “Asso di picche”, ace of spades, e si ispira ai fumetti di supereroi americani. Ci sono buone vendite in Italia, ma è in Sud America ed in Argentina che “Asso di picche” ha un successo incredibile. L’editore argentino, the publisher, ne vuole di più. In quel momento l’Argentina è un Paese in espansione economica. I soldi sono buoni e Hugo ed i suoi amici si trasferiscono tutti nel 1947.
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In Argentina diventa un’artista migliore e continuano le sue avventure konradiane. Va a caccia di cinghiali, wild boars, scala le montagne in Patagonia, recita in fotoromanzi, incontra e diventa amico del trombettista Dizzy Gillespie, si sposa, ha due figli e divorzia.
Dal punto di vista artistico, l’Argentina è importante perché impara come si fa la sceneggiatura, the screeplay, di un fumetto. Come si crea una storia, come si mostra un carattere di un personaggio in poche immagini. Usa meno il testo e più le immagini per descrivere e raccontare la storia.
È una vita frenetica, ma l’Argentina entra in crisi economica e Hugo deve tornare in Europa. Va a Londra, dove disegna fumetti di guerra, spesso brutti. La paga, the salary, è buona, ma non c’è molta arte. Beve molto e aspetta una donna dall’Argentina che non arriverà mai. Diventa solitario e aspetta.
Poi un giorno incontra Anne, che diventerà la protagonista del primo racconto di Pratt, scritto e disegnato da lui. Si chiama “Anna nella giungla” e narra le avventure di una giovane ragazza in Africa, seguendo i suoi ricordi giovanili.
Torna in Argentina, ma non ci sono soldi, ed allora si trasferisci in Italia. Inizia a lavorare per “Il corriere dei piccoli”, una rivista di fumetti del giornale “Corriere della sera”. Nel frattempo, parte e va in America, poi gira i Caraibi, vive con una tribù del Matu Grosso ed ha un figlio con un’indiana. E poi torna a Venezia, sulla sua terrazza di Malamocco. Dove lo abbiamo lasciato all’inizio dell’episodio.
“Una ballata del mare salato” ed il fumetto di Pratt sono molto apprezzati in Francia e poi in Italia. Gli editori e le proposte di lavoro non mancano. Pubblicheranno altre 28 storie di Corto Maltese, più tantissime altre opere e collaborazioni. Si trasferirà a Parigi con la moglie Anne ed i figli, ma Venezia rimarrà la sua casa. E continuerà a viaggiare. Andrà in Canada sulle orme di Jack London, in Etiopia spesso a cercare la tomba del padre, sull’isola di Pasqua per disegnare l’ultima avventura di Corto Maltese. Quando andava per il mondo non stava in alberghi, ma in case private con le famiglie e le persone del posto. Voleva conoscere le culture attraverso le persone. È un’enciclopedia delle esperienze umane che poi butta, ritrasmette nei suoi fumetti.
Giornalista: Nelle tue storie ci sono dei luoghi geografici importanti. La leggenda vuole che tu sia un giramondo incallito e che sia difficile per te fermarti in un luogo per più di un mese, o a volte anche per pochi giorni. Ecco. Qual è il luogo più magico che hai conosciuto?
Pratt: Uno dei posti più magici, forse il più magico, per la mia fantasia, per il mio mondo, per la mia educazione occidentale è sicuramente l’Irlanda. Questa Irlanda che poi, attraverso i racconti anche più moderni se vuoi, attraverso le poesie di Yeats, i racconti di James Joyce, che parlano di questo mondo fantastico. Tutto nel mondo celtico diventa attivo, raccontatore. Le pietre raccontano, i cieli raccontano, le erbe raccontano, gli uomini raccontano, gli animali. Tutto diventa importante.
Nei suoi fumetti e nei viaggi dei suoi eroi racconta l’uomo: la gioia, l’attesa, la paura, la nostalgia, la depressione… la grandezza di Pratt è qui: offrire diversi punti di vista. Non è avventura e basta, ma una ricerca fisica e mentale di un posto. Non c’è più cultura alta e bassa.
Gli italiani hanno sempre guardato il fumetto con molto sospetto. E allora ecco che a un dato momento ho detto: “Ma non è vero signori, perché anche il fumetto può essere qualche cosa di importante”. Il fatto di usare la letteratura disegnata, mi è sembrato giusto per dare a questa disciplina una posizione…
Molti hanno celebrato Pratt come un vero artista. Il giornale francese Le Monde ha inserito “Una ballata del mare salato” al 62esimo posto tra i 100 libri del 20esimo secolo. Ma non solo. Penso che per capire la grandezza di Pratt basti una frase di uno dei più importanti ed influenti intellettuali italiani, Umberto Eco. Eco una volta scrisse: “Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels [di filosofia], se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese”.
Cosa ne pensate della vita e delle opere di Pratt? Sono famose nel vostro Paese? Ci sono altri autori con vite simili alla sua? Fatemi sapere nei commenti o scrivetemi un messaggio sulle mie pagine Instagram o Facebook. Lì trovate tutti gli aggiornamenti sui nuovi episodi.
La prossima puntata la dedichiamo al calcio. In questo momento si gioca il campionato europeo ed è una buona occasione per parlare della nostra cultura e società.
Oggi è tutto, ma ricordate che
Non è la cultura che fa le persone
Ma le persone che fanno la cultura
Quindi, facciamo cultura insieme
Alla prossima settimana, ragazzi
Ciao
Paga: the salary Tratto: the line Naufraghi: castaways Legato: tied Zattera: raft Gitano: gipsy | Mosso (capello): wavy Scoppiare (guerra): to break out Asso di picche: ace of spades Editore: publisher Cinghiali: wild boars Sceneggiatura: screeplay, script |
Sources
RAI – Fumettology – I miti del fumetto italiano
https://www.raiplay.it/video/2014/11/Fumettology—Gipi-e2c57e7c-984b-4cb1-8a3d-dbbf1e596323.html
https://www.raiplay.it/video/2014/11/Fumettology—Gipi-b542659b-89f3-4cb8-88c2-e3b25253bbc6.html
Corto Maltese La doppia vita di Hugo Pratt
Hugo Pratt – Una ballata del mare salato
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