in this episode, we talked a bit about Raffaella Carrà, an Italian TV icon.
She was very ahead of her time by openly speak about the joy of sex and life. By celebrating her life, we can realize how much things have changed since then…
Download the full transcript (PDF) or read it here
Ciao ragazzi
E bentornati su Italian stories with Davide
Il podcast che vi parla in italiano di storie, lingua e cultura
Come state? Finalmente ci sentiamo ancora dopo due settimane. Mi sono un po’ riposato e ho pensato di modificare alcune cose del podcast. Purtroppo non ho molto tempo per fare nuovi episodi ogni settimana, ma non voglio diminuire la qualità. Quindi probabilmente, ci sarà una puntata nuova ogni due settimane, almeno per ora.
Comunque, prima di iniziare l’episodio vi ricordo di scaricare la trascrizione dal mio sito. Trovate lì tutti i contenuti extra e le risorse dell’episodio.
Allora, oggi parliamo di un’icona della televisione italiana. Il giornale inglese Guardian l’ha definita come «la popstar italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso». Oggi parliamo di Raffaella Carrà…
Sigla e diamoci da fare
1970. Le immagini della tv sono ancora in bianco e nero, gradazioni di grigio. C’è un palco, ci sono uomini, ballerini, dancers in due file, lines. Al centro c’è una ragazza bionda dai grandi occhi assonnati, sembrano mezzi chiusi. Il programma è il principale della stagione sul canale più importante della tv pubblica italiana. Si chiama Canzonissima ed è un varietà, a variety show. E questa ragazza canta, balla e muove il bacino, her pelvis, con ritmo veloce, sempre col sorriso, smiling. Trasmette allegria, felicità.
Ha un caschetto biondo, a blonde bob, che diventerà il suo simbolo. Sembra la ragazza normale che potevi incontrare sull’autobus. Sembrava semplice, simpatica e ottimista. Una cosa quasi strana negli anni del terrorismo di destra e sinistra in Italia. Ma soprattutto, aveva un vestito a due pezzi, a crop top, e mostrava al mondo l’ombelico, the navel, the belly-button. Uno scandalo nel 1970 in Italia, il Paese del Vaticano.
Quando era nata si chiamava Raffaella Maria Roberta Pelloni, ma tutti la conosceranno semplicemente come Raffaella Carrà…
Chi vuole cantare si può prenotare
a fare un bel coro con me
Oh oh oh oh oh oh oh oh
Ma che musica che musica che musica maestro
Hai trovato la via giusta per la celebrità
Ma che musica che musica che musica maestro
Questa bella sinfonia il mondo canterà
Raffaella nasce a Bologna nel 1943, ma quando ha due anni i suoi genitori si separano e lei si trasferisce in Romagna, a Bellaria, vicino a Rimini, con la madre. Il padre era troppo playboy e la madre di Raffa decide di lasciare il marito. Una cosa rivoluzionaria nel ’45 in Italia.
Raffaella cresce con la madre e la nonna Andreina nel Caffè Centrale di piazza Matteotti, di proprietà della nonna. Ma rimane poco, perché a 8 anni si trasferisce a Roma con la madre per imparare danza classica e già a 9 anni recita in un film. È una bambina prodigio, a gifted child.
Vuole diventare una grande coreografa, ma la sua insegnante le fa capire che prima di diventare coreografa, deve diventare una grande ballerina; ci vorranno almeno 15 anni. Raffaella ha 15 anni e capisce che la danza classica non sarebbe stato il suo futuro. La madre vuole che sposi un medico o un architetto, ma per fortuna c’è la nonna Andreina. La nonna ha un’amica, una ex attrice del cinema muto, silent film, che capisce il talento di Raffaella, e persuade la madre a mandare Raffaella al Centro nazionale di arte drammatica di Roma.
Inizia a lavorare nel cinema con produzioni italiane, francesi e anche americane, che la portano anche a Parigi e New York. Sono soprattutto film brutti, mezzi musical, ma dove può recitare, ballare e cantare. Così iniziano le prime apparizioni in tv.
È durante uno dei suoi viaggi che vede il musical Hair. Lo vedrà tutti i giorni per un mese. È un’ossessione. Secondo lei, l’intrattenimento italiano dev’essere così. Fino ad allora, le donne in tv ballavano in modo elegante e fermo, senza provocare, senza gioia. Durante la sua prima occasione balla in modo talmente nuovo che, dopo la diretta, la mamma telefona e chiede: “Scusa, ma eri tu che ballavi? Non ti ho mai vista così”. Raffaella aveva solo iniziato a rompere gli schemi, to break the rules.
Ma Raffaella non ha finito con l’ombelico di Canzonissima. Aveva bisogno di un aiuto per rompere gli schemi ancora. Raffaella balla, canta, ma non scrive i testi delle sue canzoni. Ci vuole un autore innovativo, nuovo. Ed arriva un ragazzo, un ometto bassino, con il faccione da ragazzo buono e simpatico. Sarà il compagno perfetto di tante canzoni e programmi della Carrà. È Gianni Boncompagni e senza di lui non ci sarebbe stato nessun mito della “Raffaella nazionale”.
Raffaella interpreta il divertimento tipico della sua regione, l’Emilia Romagna. Usare il corpo per divertirsi, per fare l’amore, senza problemi psicologici di alcun tipo. Ma come ha sempre detto, bisognava anche far capire alle persone che il corpo di una donna è sempre attaccato alla sua testa. Provocazione, eleganza, intelligenza. L’emancipazione femminile, the female empowerment, della Carrà è centrata sul piacere, sull’ottimismo del sesso e sull’azione attiva della donna, the female agency.
Mi piaci, ah-ah-ah!,
Mi piace, tanto, tanto, ah!,
Questo stranissimo ballo che faccio con te.
Si chiama: Tuca Tuca, Tuca,
L’ho inventato io,
Per poterti dire:
“Mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi pia!”
Nel ’71, quando Raffaella performa questa canzone, tocca il compagno, lo palpeggia, she fondles him. Il giornale del Vaticano chiede la censura. Ma non c’era niente di incredibilmente scandaloso. Era un gioco, ammiccava, hinting to sex, ma elegantemente. Solo dopo la richiesta di ballare il Tuca tuca, che possiamo tradurre con touch me, touch me, con l’attore comico più famoso, Alberto Sordi, la censura finì.
A far l’amore comincia tu
(Ahahaha) A far l’amore comincia tu
Se lui ti porta su un letto vuoto
Il vuoto daglielo indietro a lui
Fagli vedere che non è un gioco
Fagli capire quello che vuoi
A far l’amore comincia tu
(Ahahaha) A far l’amore comincia tu
È di nuovo la donna che deve iniziare. Dev’essere attiva, non una vittima passiva negativa dell’uomo. E continua a vendere disci e fare programmi televisivi di successo…
Se per caso cadesse il mondo io mi sposto un pò più in la
sono un cuore vagabondo che di regole non ne ha
la mia vita è un roulette i miei numeri tu li sai
il mio corpo è una moquette dove tu ti addormenterai.
Ma girando la mia terra io mi sono convinta che
non c’è odio non c’è guerra quando a letto l’amore c’è.
Com’è bello far l’amore da Trieste in giù
com’è bello far l’amore io son pronta e tu…
tanti auguri, a chi tanti amanti ha
tanti auguri, in campagna ed in città.
Com’è bello far l’amore da Trieste in giù
l’importante farlo sempre con chi hai voglia tu
e se ti lascia lo sai che si fa…
trovi un altro più bello, che problemi non ha
È una completa rivoluzione ed un messaggio potente nell’Italia degli anni Settanta, un Paese conservatore, in cui ancora oggi ci sono tanti casi e contesti dove l’emancipazione femminile è limitatissima. L’Italia era, ed è ancora in parte, un Paese in cui una donna deve avere un solo partner, in cui non si può divertire, in cui viene giudicata dai suoi comportamenti sessuali. Se è vero oggi, pensate a com’era quaranta anni fa.
E vende dischi, vende millioni di copie. Vi faccio solo un esempio molto divertente. Nel 1978 esce una canzone 53-53-456. Il numero dell’amante della protagonista della canzone. Lei chiama l’amante, ma lui non risponde. Purtroppo molti fan, prendono il telefono e compongono il numero. Ma non risponde Raffaella. È la signora Anna di Roma che risponde e passa intere giornate a dire “No, non è la Carrà!”.
Diventa una star internazionale. Raggiunge la top 10 in Inghilterra e in Germania con la canzone A far l’amore comincia tu. Andrà anche in America da Letterman. Ma è in Spagna e in Argentina che diventa una diva per trent’anni. Presenta programmi in Spagna negli anni 70 e 90 e le sue canzoni in lingua spagnola sono un successo incredibile. Nel 1980 fa una tournee lunghissima in Argentina, dove ci sono stadi con 50mila persone a vederla. Impensabile per una donna allora.
Aeroporto intercontinentale di Fiumicino. Dal volo AZ573 Buenos Aires – Roma sbarca un personaggio d’eccezione, a very important person Raffaella Carrà. Anche questa volta è andata bene, finalmente a casa!
Ormai sono gli anni Ottanta e anche Raffaella inizia a cambiare. Negli anni Settanta aveva condotto programmi con altri presentatori uomini ed uno storico con Mina, solo donne, il primo in Italia. Nasce il programma Pronto, Raffaella?, un altro successo con millioni di persone che la vedono in tv. È un varietà nuovo con telefonate dal pubblico a casa, attività strane e interviste a persone famose e importanti come Andreotti, Nureev, Gloria Estefan e altri ancora.
Ma Raffaella sta invecchiando e si sta omolongando, in parte. Non c’è trasgressione elegante. Con il tempo continua a fare programmi famosi e popolari, amati da tutti, ma non innovativi. Perché anche la Carrà non può scappare dal tempo, from Father Time. E diventa una macchietta, a caricature. É inevitabile. Continuerà a fare programmi fino alla morte, alcune settimane fa.
La sua eredità, her legacy, è difficile da definire. Raffaella ha cambiato la società e ha dato una voce di libertà alle donne, ma è stata parte di una trasgressione istituzionalizzata, elegante, mai oltre i limiti. Soprattutto sulla tv pubblica, controllata dal Governo conservatore. Aveva anche detto di votare per il Partito Comunista, ma negli anni 80 aveva anche uno stipendio millionario. Ci sono state molte contraddizioni da risolvere, ma chi non ne ha?
È sempre rimasta libera. Non si è mai sposata e non ha avuto figli. Il suo unico rimpianto, her only regret, è stato di non adottare figli, perchè quasi impossibile in Italia senza un marito. Per le sue canzoni sulla libertà sessuale e l’amore libero è diventata un’icona gay. Nel 2017 il Gay Pride di Madrid l’ha eletta “icona mondiale del mondo omosessuale”. Pensando alle adozioni aveva detto: “Ma io con chi sono nata, con chi sono cresciuta?”. Mi rispondo: con due donne, mia madre e mia nonna. Facciamoli uscire i bambini dagli orfanotrofi, non crescono così male anche se avranno due padri o due madri. Io le ho avute. Sono venuta male?»
È morta il 5 luglio 2021 e nemmeno quindici giorni dopo, a Madrid, nel quartiere LGBT Chueca, all’incrocio delle vie Fuencarral e Augusto Figueroa, c’è una piazza con un famoso e gigante albero, un ulivo, al centro. Se andate lì, sappiate che da ora in poi vi troverete in Piazza Raffaella Carrà.
Anche questa puntata finisce qui. Vi lascio in descrizione alcuni articoli, canzoni e video di Raffaella, se siete interessati e vi ricordo di seguirmi su Spotify, Google, Apple eccetera. Iscrivetevi anche su Facebook o Instagram per tutti gli aggiornamenti.
Noi ci vediamo tra due settimane, ma ricordate che
Non è la cultura che fa le persone
Ma le persone che fanno la cultura
Quindi, facciamo cultura insieme
Alla prossima, ragazzi
Ciao!
Ballerino: dancer Fila: line Varietà: variety show Bacino:pelvis Sorriso: smile Caschetto (hair): bob Ombelico: navel Bambino prodigio: a gifted child | Cinema muto: silent film Rompere gli schemi: to break the rules Emancipazione: empowerment Palpeggiare: to fondle Eredità: legacy Macchietta: caricature Rimpianto: regret Orfanotrofio: orphanage |
Sources
RAI – Tutti i colori di Raffa
https://www.raiplay.it/programmi/tuttiicoloridiraffa
The Guardian – Raffaella Carrà: the Italian pop star who taught Europe the joy of sex:
El Periodico – Raffaella Carrà: el ‘punch’ de la diva comunista que cantó a la libertad sexual:
Doppiozero – Raffaella Carrà: rivoluzionaria pop
https://www.doppiozero.com/materiali/raffaella-carra-rivoluzionaria-pop
Doppiozero – L’ombelico del kitsch:
https://www.doppiozero.com/materiali/lombelico-del-kitsch
EXPLOTA EXPLOTA – Tráiler Oficial
Pelicula musical con las canciones de Raffaella
Raffaella Carrà- Ma che musica maestro (Canzonissima) 1970
Raffaella Carrà on Letterman, March 10, 1986
Raffaella Carrà – Tuca Tuca
Raffaella Carrà – A far l’amore cominci tu…
Raffaella Carrà – Tanti auguri
Commenti recenti