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in the second part of this series about habits, we talk about HOW to shape good language habits



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La scorsa settimana abbiamo parlato di abitudini, perché sono importanti e perché
danno risultati migliori della sola motivazione. Ma come applichiamo le abitudini
alle lingue straniere che stiamo studiando?

Ciao ragazzi

E bentornati su Italian stories with Davide

Il podcast che vi parla in italiano di storie, lingua e cultura

Dopo una lunga settimana torniamo a parlare di abitudini. Se non avete ancora ascoltato l’episodio numero 1 della serie sulle abitudini, andate subito ad ascoltarlo. Vi lascio il link in descrizione (https://italianstorieswithdavide.com/24-abitudini-parte-1/). Oggi non parleremo di tutta la teoria sulle abitudini. Abbiamo già parlato di questo.

Oggi parliamo di pratica.

E allora, sigla e iniziamo


Nel suo libro sulle abitudini, Atomic Habits, lo scrittore James Clear parla di quattro passi, step, per creare un’abitudine efficace. Si tratta di segnale (cue), desiderio forte (craving), risposta (response) e ricompensa (reward).

Per questi quattro aspetti, Clear ha pensato a quattro pilastri, pillars, quattro leggi fondamentali. Seguiamo Clear e iniziamo con la prima legge

[2.12]

Legge numero 1 – Fai diventare l’abitudine ovvia

Prima di tutto dobbiamo creare una routine. Se vi ricordate, nell’episodio 1 abbiamo parlato di uno studio fatto su tre gruppi che volevano iniziare a fare sport, a correre. Il gruppo con più successo era quello in cui le persone erano state più specifiche.

La prima regola è questa: sii specifico. Pensare “Voglio studiare di più” non è abbastanza. Devi specificare:

  • Quando
  • Dove
  • Come
  • Per quanto

Per esempio, “voglio studiare per 15 minuti ogni giorno, dopo colazione, prima di andare a lavoro”. Questo è specifico. Se sei vago, generico, è come se l’abitudine non esistesse. Devi dare spazio alla tua abitudine per vivere nel tuo calendario. Solo in questo modo diventerà ovvia.

Se non ha uno spazio specifico, tornerai a usare l’ispirazione, la motivazione, per fare le cose. E come abbiamo visto a volte funziona, a volte non funziona. Pensa anche a quando hai tempo e energie per la tua nuova abitudine. Se hai scelto un momento della giornata con tanti impegni, cose da fare, sarà difficile essere costante, consistent.

Una buona idea per trovare spazio nel tuo calendario, per rendere l’abitudine ovvia, è accatastare, unire, abitudini. In inglese habit stacking. Si tratta di usare un’abitudine che già hai per agganciare un’altra. Un esempio tipico è passare il filo interdentale, flossing, dopo che ti lavi i denti.

Per l’italiano e le lingue straniere, per esempio, puoi fare pratica con il compagno di tandem, di sera, ogni giovedì. L’abitudine precedente è cenare il giovedì. Quella nuova è fare pratica prima di cena. Facile, vero?

Una mia abitudine è fare cinque minuti di flashcards al mattino, dopo che ho preparato il caffè. Vi assicuro che prendo il caffè tutte le mattine e, quindi, è sicuro che ogni mattina mi ricordo di rivedere le flashcards.

Ci sono diverse abitudini e diversi riti per ognuno. Se volete, vi consiglio il libro Daily Rituals: How Artists Work di Mason Currey, dove potete trovare tantissimi esempi di riti e abitudini di artisti famosi. Il link è in descrizione.

Un rito, un’abitudine vecchia è un segnale evidente per iniziare la nuova attività. Ma non è l’unico. Anche il nostro ambiente ci può aiutare.

Spesso l’ambiente dove viviamo e lavoriamo ci influenza tantissimo e crea le nostre abitudini. Per esempio, se lasci sempre il telecomando, the remote control, sul divano sarà molto più facile accendere e guardare la tv quando arrivi a casa da lavoro, invece che leggere o fare sport.

L’unico modo per vincere con il tuo ambiente è diventare TU l’architetto del tuo ambiente. In altre parole, se crei un ambiente con segnali visivi stimolanti, aumenta la possibilità di fare le cose.

Pensa a come iniziamo a fare qualcosa quando vediamo un oggetto, come un promemoria, a reminder. Per esempio, prima di andare a dormire, metti il tuo quaderno di italiano sul tavolo dove fai colazione tutte le mattine. Aumenteranno le possibilità che ogni mattina farai un po’ di italiano, anche solo cinque minuti.

Purtroppo, a volte le vecchie abitudini (cattive) sono difficili da eliminare da un ambiente. Se usiamo il divano per rilassarci o guardare la tv, sarà faticoso usare lo stesso posto per studiare. Se usi una stanza solo per rilassarti, per leggere, per guardare la tv, è meglio cambiare posto per studiare. Puoi usare un’altra stanza, oppure vai al parco, in un bar o caffè nuovo. L’importante è associare un nuovo posto a una nuova abitudine.

La stessa cosa vale per il nostro computer o cellulare. Possiamo mettere in evidenza le app che usiamo per imparare lingue, o materiali di studio. Mettiamo tutti i materiali che usiamo sul desktop o nella pagina principale dello smartphone, separati dalle altre app o dagli altri file.

Se il nostro cellulare, o il nostro computer, creano cattive abitudini, se ci distraggono, dobbiamo fare il contrario. E allora, è meglio andare offline per non vedere youtube o i social. Oppure puoi mettere direttamente computer o cellulare in un’altra stanza.

[8.56]

Legge numero 2 – Fai diventare l’abitudine attraente

Spesso adottiamo, iniziamo, abitudini che imitiamo da altre persone. A volte i nostri modelli sono vicini, come la famiglia e gli amici; a volte sono lontani fisicamente come i modelli della nostra società e cultura. A volte sono negativi, altre positivi.

Per far diventare la tua abitudine di lingua attraente il modo migliore è seguire qualcuno. Se sei parte di un gruppo, come una community online o un gruppo di una scuola di lingue, il tuo nuovo comportamento sarà normale, perché lo fanno tutti. Studiare e essere preparati ci fa sentire inclusi, apprezzati, rispettati. Per questo diventa attraente studiare, per avere un riconoscimento.

Una buona idea può essere, allora, entrare in una scuola di italiano o lingue straniere e creare un gruppo, entrare in una community online, ma anche trovare un tandem linguistico. La persona con cui facciamo scambio linguistico ci supporta indirettamente. In inglese si parla di accountability partner. Siamo spinti a fare di più perché anche il nostro tandem fa lo stesso.

[10.57]

Legge numero 3 – Fai diventare l’abitudine facile

Più un comportamento è ripetuto e più diventa automatico e facile da fare. Diventa, quindi, ovvio che non è importante quante ore fai in una sola sessione. Sono importanti le ripetizioni del comportamento. Più volte significa più facile, più automatico.

Esistono due modi per rendere la ripetizione più facile: ridurre le frizioni e la regola dei due minuti.

Ridurre le frizioni è la stessa cosa che abbiamo detto prima. Se crei un ambiente che stimola l’inizio dell’abitudine, sarà molto molto più facile fare quel comportamento, come aprire il libro, il quaderno, guardare un video o leggere, parlare con il tandem o scrivere in lingua straniera.

È importantissimo che per iniziare un’abitudine ci voglia poco tempo. Se ci vogliono 10 minuti, o anche 5, per trovare il materiale, trovare il posto giusto dove fare pratica, aprire il computer, ecc…, sarà difficile studiare ogni volta.

La regola dei due minuti è una delle mie preferite. In poche parole, crea una versione di due minuti dell’abitudine. Se hai problemi a iniziare l’abitudine o sei hai pochissimo tempo, è meglio fare due minuti che non fare niente. Spesso abbiamo l’idea di avere tutto o niente: o faccio 30 minuti di lingua o non faccio niente, zero minuti, zero secondi. Quello che non consideriamo è l’impatto sul futuro, non la sessione di oggi. Se facciamo poco, ma costantemente, sarà facile mantenere un comportamento, un’azione. Ma se iniziamo a saltare le sessioni, skip sessions, tutto diventa difficile. Non ci sono ripetizioni.

Ricordate che più fate ripetizioni, più diventa un’abitudine e più avrete successo.

Se non avete 30 minuti per leggere un testo in lingua straniera, potete leggere un paragrafo o una pagina in 5 minuti. Se non avete un’ora per vedere un film, potete vedere un video di 3 minuti. Se non potete dedicare un’ora alla sessione di scambio con il vostro tandem, potete descrivere la vostra giornata in lingua straniera per 5 minuti. E così via.

[14.28]

Legge numero 4 – Fai diventare l’abitudine soddisfacente

È importante che la nostra nuova abitudine sia attraente. Le abitudini sono basate sulla dopamina. In poche parole, se sappiamo che un comportamento, un’azione, ci darà una gratifica immediata positiva saremo più propensi, willing, a fare quell’azione. Al contrario, se sappiamo che non ci sarà una gratifica immediata positiva, preferiamo evitare l’azione.

Allora, è chiaro che dobbiamo lavorare sulla ricompensa, the reward. Ma se avete ascoltato l’episodio 1, abbiamo detto che spesso i risultati dei nostri comportamenti si vedono dopo molto tempo. È la stessa cosa per le lingue. Non diventi fluente in un’ora. Come facciamo a trovare ricompense istantanee?

Dobbiamo celebrare i piccoli successi. Per esempio quando puoi capire il succo, the gist, di una conversazione in lingua straniera. Oppure ogni volta che parli con un madrelingua senza usare l’inglese. Oppure quando capisci una nuova parola o espressione utile. Sono piccoli passi, ma che ci supportano moltissimo.

Un altro modo per avere una ricompensa è vedere i propri successi in serie. Seguire i progressi, track your progress. Questo ci dà un senso di controllo e soddisfazione.

Ti serve solo un calendario e una penna. Ogni giorno che completi l’abitudine fai una bella X sulla data. Puoi farlo anche in digitale con una delle tante applicazioni di habit tracking. Preferisco il calendario perché è visibile ogni giorno in casa.

Dopo che hai fatto un po’ di ripetizioni, puoi notare come sei sempre più soddisfatto di che cosa hai fatto, del numero di ripetizioni. Ma non solo. Diventa difficile per te perdere la striscia, evitare una ripetizione anche solo una volta. Vuoi vedere solo X sul tuo calendario.

Ma, in realtà, se salti una ripetizione, non è un dramma, non è una tragedia. Tutti facciamo errori e siamo umani. L’importante è non ripetere l’errore, perché potrebbe essere l’inizio di un’abitudine negativa che elimina l’abitudine positiva.

Conclusioni

Le abitudini non hanno una data di scadenza, a deadline. Sono un modo di vivere. Per chi vuole correre, l’obiettivo non è correre una maratona, ma diventare un corridore, a runner. L’obiettivo non è studiare italiano o un’altra lingua straniera, l’obiettivo è utilizzarla per capire film, libri, musica, ecc…, per parlare con gli altri.

Cambiano gli obiettivi. Se studi una lingua da molto tempo, non starai a fare esercizi di grammatica come all’inizio. Magari guarderai film o leggerai libri in lingua originale. Ma rimarrà un’abitudine. Per questo è più importante della motivazione.

Ma in questi due episodi ho imparato anche un’altra cosa: le nostre abitudini possono cambiare la nostra identità. Se all’inizio pensate di non essere portati, tagliati per le lingue straniere, dopo molte ripetizioni, dopo molti mesi o anni, cambierete idea. Il vostro punto di vista può essere cambiato in “mi piace usare la lingua straniera, è un mio modo di vivere”. Penserete di essere quel tipo di persona che può imparare una nuova lingua.

Non è importante essere perfetti, ma essere costanti. Quando parliamo di imparare lingue straniere c’è molta enfasi sul parlare come un nativo, un madrelingua. Questo crea moltissima pressione per arrivare a un obiettivo forse impossibile da raggiungere. Ma dimentichiamo che quando studiate italiano o un’altra lingua straniera, voi state usando la lingua. Sono sicuro che la userete meglio in futuro, dopo moltissime ripetizioni. Ma anche usare quello che già sapete, anche se poco, è già un successo.

Ora non vi resta che prendere tutti questi consigli e creare la vostra abitudine per imparare o migliorare il vostro italiano o un’altra lingua straniera che sognate di imparare. Io non vedo l’ora.


Se vi è piaciuto il racconto, lasciate una review positiva su Apple podcast. Link in Se vi è piaciuto l’episodio, lasciate una review positiva su Apple podcast, vi lascio il link in descrizione, e condividete. (https://podcasts.apple.com/us/podcast/italian-stories-with-davide/id1564056523)

Vi ricordo che sul sito trovate la trascrizione gratuita dell’episodio con le parole più difficili e i contenuti extra. Sempre sul sito potete lasciare una donazione per supportare il progetto. In questo episodio ringrazio i supporter Michelle e Andrew. (https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=HJF6KQ4BY27Y2)

Se volete commentare l’episodio potete iscrivervi sulle pagine Instagram e Facebook, e se volete lasciarmi i vostri feedback o altre idee per nuovi episodi, scrivete sul gruppo Telegram.

Come sempre

Non è la cultura che fa le persone
Ma le persone che fanno la cultura
Quindi, facciamo cultura insieme


Ci vediamo presto, ragazzi

Ciao!


Vocabulary

Segnale: cue
Desiderio forte: craving
Risposta: response
Ricompensa: reward
Pilastri: pillars
Impegni: tasks
Costante: consistent
Accatastare: stack
Passare il filo interdentale: flossing
Telecomando: remote control
Promemoria: reminder
Comportamento: action, behaviour
spinti: pushed
Saltare: skip
Propensi: inclined, willing
succo: gist (of a topic)
Seguire: track
Scadenza: deadline
Corridore: runner


Sources


James Clear – Atomic Habits (book)


Masson Currey – Daily Rituals, How Artists Work (book)